Campagne militari del 1848 - 1849
L'armata austriaca del feldmaresciallo Radetzky
durante gli anni di rivoluzione nel Lombardo Veneto

Cronaca degli avvenimenti bellici del 1848-1849 secondo fonti e testimonianze austriache

... Le esortazioni che il feldmaresciallo Radetzky aveva rivolto a Vienna produssero effetti tardivi e inadeguati e se ad affiancare il viceré Ranieri, che occupava quella carica ormai da trent'anni, il principe Metternich aveva provveduto a inviare a Milano il generale Fiquelmont, questi si schierò dalla parte del potere civile lasciando che tutto si svolgesse come prima, con grande disappunto del feldmaresciallo. Questi continuò ad assumersi i compiti di quel governo, che giudicava incapace e al quale non risparmiava le sue invettive, impiegndo i suoi uomini nelle operazioni di polizia. Egli scrisse al viceré Ranieri per metterlo in guardia di ciò che stava succedendo nel suo regno: "La situazione si sta facendo sempre più preoccupante e io mancherei al mio dovere se non richiamassi l'attenzione di vostra altezza imperiale sulla necessità di un energico intervento da parte delle autorità politiche e di polizia per evitare l'esplodere di una rivoluzione a cui stiamo inevitabilmente andanto incontro." Anticipando gli avvenimenti del 1848, che del resto erano già ben evidenti ad un osservatore attento che avesse voluto "vedere", dichiarò in un secondo tempo al viceré: "Ho giurato al sovrano, mio signore, di combattere i suoi nemici, di difendere il suo trono e i suoi diritti e rimarrò fedele al mio giuramento fino al mio ultimo respiro. Piangerò il sangue che scorrerà, ma lo farò scorrere. Lascio ai posteri giudicarmi." Queste sue irriducibili parole e l'attività poliziesca di quell'armata italiana che egli aveva sapientemente contribuito a forgiare, facendone uno dei migliori strumenti del potere militare di tutto l'impero, lasciarono indubbiamente tranquilli fino all'ultimo momento il viceré Ranieri e la sua corte milanese ...

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