Descrizione
Pistola da cavalleria M 1798 a canna liscia ad avancarica, acciarino con piastra a batteria sistema Unterberger; fornimenti in ottone fuso.
"Il soldato di cavalleria deve essere istruito ed allenato a maneggiare convenientemente la pistola, sia da fermo che al galoppo, in modo da colpire oggetti immobili ed in movimento più spesso che mancarli." Con queste parole (1 agosto 1802, Archivio di Guerra, HKR 1805 13 56) il luogotenente feldmaresciallo Unterberger esprimeva al Consilio aulico di guerra il suo punto di vista in merito all'addestramento da impartire al soldato di cavalleria imperiale, armato con la nuova pistola nata secondo i principi tecnici e pratici definiti nel 1798.
Tenuto conto che la pistola solitamente si usava contro bersagli posti a non più di 50 passi di distanza, per la canna si trovò ottimale una lunghezza di 10 pollici (263 mm) mentre per la cartuccia, pur richiedendo per la pistola un palla più piccola rispetto al fucile da fanteria con una conseguente inferiore carica di polvere, si preferì mantenere un calibro unificato per tutte le nuove armi. Il calcio assunse una forma che, a braccio teso, consentisse un immediato puntamento e un comodo armamento del cane mediante il pollice della mano destra. Per fare ciò l'arma doveva essere ben bilanciata e possedere un docile meccanismo d'armamento.
Per non appesantire ulteriormente la pistola, la bacchetta di ferro continuò ad essere portata appesa ad una cinghietta fissata alla bandoliera.
La pistola da cavalleria così concepita fu in assoluto la più lunga tra quelle in dotazione negli eserciti europei dell'epoca.