Cippo che rievoca la cerimonia di fondazione della colonia di Aquileia mediante il "sulcus primigenius". Aquileia, Museo Archeologico Nazionale.
Il rilievo risalente al I secolo a.C. raffigura il rito del "sulcus primigenius" condotto dal fondatore della città (o di un suo rappresentante) che tracciava con l'aratro il percorso delle mure da erigersi. Il personaggio che veste il "cinctus Gabinus", cioè col capo in parte velato dalla toga, secondo il costume derivante dalla città di "Gabii", guida una coppia di buoi parati a festa con bende e sonagli. Il solco veniva tracciato avendo cura che le zolle di terra ricadessero all'interno dell'area cittadina: "... i fondatori di città aggiogavano un toro a destra e una vacca all'interno e col capo velato secondo il rito di Gabii e col resto della toga lasciata libera, tenevano il vomere inclinato in modo tale che tutte le zolle di terra cadessero nella parte interna. Il solco così tracciato indicava dove si sarebbero erette le mura, mentre in corrispondenza delle porte l'aratro veniva tenuto sollevato." (Autori vari: Servio, Varrone, Livio, Festo).
La cerimonia che si apriva ritualmente con la lettura degli auspici da parte dei magistrati preposti alla colonia, era seguita da sacrifici beneauguranti ("lustratio coloniae") in onore a Marte dove le vittime erano un maiale, una pecora ed un toro ("suovetaurilia").