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Storia Romana
Un calendario rustico romano
Al Museo della Civiltà Romana è esposto un cippo marmoreo quadrangolare, chiamato menologium rusticum Colotianum (dal vescovo romano Angelo Colocci a cui apparteneva il cippo), su cui sono incisi i dodici mesi dell'anno di un antico calendario romano. Ciascuna facciata è ripartita in tre colonne ognuna contenente, sotto la rappresentazione in bassorilievo del segno zodiacale del mese, il nome del mese stesso, il numero dei giorni, l'indicazione delle nonae septimanae o quintanae, il numero delle ore del giorno e della notte, il segno in cui si trova il sole, il nome della divinità sotto la cui protezione si trova il mese, le opere agricole proprie del mese, le feste principali.
I dodici mesi sono qui trascritti con l'integrazione delle parole abbreviate.
MENSIS
IANUAR[IUS]
DIES XXXI
NON[AE] QUINT[ANAE]
DIES HOR[ARUM] VIIII S÷
NOX HOR[ARUM] XIIII÷
SOL CAPRICORNO
TUTELA
IUNONIS
PALUS
AQUITUR
SALIX
HARUNDO
CAEDITUR
SACRIFICANT
DIS
PENATIBUS
|
MENSIS
FEBRARIUS
DIES XXVIII
NON[AE] QUINT[ANAE]
DIES HOR[ARUM] X S÷
NOX HOR[ARUM] XIII÷
SOL AQUARIO
TUTEL[A] NEPTUNI
SEGETES
SARIUNTUR
VINEARUM
SUPERFIC[IUM] COLIT[UR]
HARUNDINES
INCENDUNT[UR]
PARENTALIA
LUPERCALIA
CARA COGNATIO
TERMINALIA
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MENSIS
MARTIUS
DIES XXXI
NON[AE] SEPTIMAN[AE]
DIES HOR[ARUM] XII
NOX HOR[ARUM] XII
AEQUINOCTIUM
KAL[ENDAS]APR[ILES]
SOL PISCIBUS
TUTEL[A] MINERVAE
VINEAE PEDAMIN[A]
IN PASTINO
PUTANTUR
TRIMESTR[E] SERITUR
ISIDIS NAVIGIUM
SACR[UM] MAMURIO
LIBERAL[IA] QUINQUA
TRIA LAVATIO
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Prima dell'avvento dei nomi dei giorni della settimana quali oggi noi li conosciamo (sul finire del II secolo d.C.), i giorni del mese si contavano facendo riferimento a tre giorni principali, regolati secondo le fasi lunari: le calende (primo giorno del mese, corrispondente al novilunio), le none (corrispondevano al primo quarto di luna e cadevano nove giorni prima delle idi calcolando anche il giorno di partenza: il giorno 7 nei mesi di marzo, maggio, luglio e ottobre, il giorno 5 in tutti gli altri) e le idi (corrispondenti al plenilunio e cadevano alla metà del mese, cioè il 13 quando le none erano quintane, il 15 quando le none erano septimane).
Il simbolo 'S', accompagnato da tre piccole linee poste orizzontalmente una sopra l'altra, indicano la metà (Semis) più un quarto, in tutto tre quarti d'ora ('dodrans').
- In gennaio era d'obbligo onorare con sacrifici i Penati, le divinità protettrici della famiglia (minores privati) e dello Stato (maiores o publici). Il loro culto era legato a quello dei Lari. Per mancanza di spazio non sono indicate le feste Carmentalia, celebrate l'11 e il 15 del mese. La dea Carmenta (o Carmentis), antica divinità italica, condivideva le funzioni del dio Giano, al quale era associata nel culto. Era protettrice dei parti.
- Oltre alle Terminalia, in febbraio erano celebrate le feste dette Parentalia, dedicate agli antenati, diis parentes, (13-22 del mese), quelle dette Lupercalia (dal dio Lupercus o Pane Liceo) dedicate alla purificazione dei pastori, delle greggi e delle donne sposate (15 del mese). Pane, a cui si attribuisce l'invenzione della siringa (strumento simile alla zampogna), era anche dio dei boschi, e in questa veste era rappresentato come figura solitaria che incuteva paura nei viandanti. Da qui il termine 'timor panico'.
Le Caristia, celebrate subito dopo le Parentalia, erano feste volte a ravvivare la concordia domestica tra consanguinei (cognati) e familiari. Le Quirinalia, in onore di Quirino, cadevano il 17 febbraio (XIII Kal.Mart.). Era questi una delle divinità appartenenti alla triade della religiosità arcaica (Giove-Marte-Quirino), nata con la fondazione di Roma e identificata con Romolo divenuto divinità. La festa chiudeva il ciclo detto Fornacalia, feste in onore a Fornax, dea dei forni invocata in occasione dell'immissione al consumo del farro dopo la sua tostatura.
Le Feralia cadevano il 21 e celebravano i defunti. Il Regifugium si celebrava il 24 del mese in ricordo dell'espulsione dei re da Roma. Il 27 si svolgevano le antiche corse dei carri trainati da cavalli, istituite da Romolo in onore di Marte: le Equirria (queste poi si ripetevano il 14 marzo nel periodo più antico, sostituite poi dalle Mamuralia).
- In marzo sono ricordate solo alcune delle moltissime ricorrenze che punteggiavano la vita dei antichi romani: il viaggio per mare della dea Iside e Mamurio, colui che fabbricò i sacri scudi (ancili) portati ogni anno in processione dai sacerdoti Salii. Mamurio finì poi per personificare il vecchio anno (Veturius), cacciato per far posto a quello nuovo in occasione appunto delle Mamuralia, celebrate il 14 marzo. In questo giorno, cioè nel giorno del plenilunio più vicino alle Idi di marze, gli antichi Romani iniziavano il computo dei giorni del nuovo anno.
Le Liberalia erano feste di Bacco durante le quali i giovani, compiuti i 16 anni d'età, assumevano la toga virile (giorno 17 del mese). Le Quinquatria (majores) erano dedicate a Minerva, che aveva in tutela il mese, cosi dette perché iniziavano il 5° giorno dopo le idi. Le stesse feste, però meno importanti (minores) si ripetevano in giugno. Il termine Lavatio si collega alla cerimonia del Tubilustrium in cui venivano purificate le trombe usate nel culto. Altre feste sono omesse solo per mancanza di spazio.
MENSIS
APRILIS
DIES XXX
NONAE QUINTAN[AE]
DIES HOR[ARUM] XIII S
NOX HOR[ARUM] X S
SOL ARIETE
TUTELA
VENERIS
OVES
LUSTRANTUR
SACRUM
PHARIAE
ITEM
SARAPIA
|
MENSIS
MAIUS
DIES XXXI
NON[AE] SEPTIM[ANAE]
DIES HOR[ARUM] VIIII S÷
NOX HOR[ARUM] VIIII S÷
SOL TAURO
TUTEL[A] APOLLIN[I]
SEGET[ES] RUNCANT[UR]
OVES TUNDUNT
LANA LAVATUR
IUVENCI DOMANT[UR]
VICEA PABULAR[UNT]
SECATUR
SEGETES
LUSTRANTUR
SACRUM MERCUR[I]
ET FLORAE
|
MENSIS
IUNIUS
DIES XXX
NON[AE] QUINT[ANAE]
DIES HOR[ARUM] XV
NOX HOR[ARUM] VIIII
SOLIS INSTITIUM
VIII KAL[ENDAS] IUL[IS]
SOL GEMINIS
TUTELA MERCURI
FAENISICIUM
VINIAE
OCCANTUR
SACRUM HERCULI
SACRUM
FORTIS
FORTUNAE
|
- Aprile era considerato come inizio, 'apertura' (da qui il nome) della bella stagione. Numerose perciò le ricorrenze. In onore di Pale, le feste Palilia (scritto anche Parilia) erano in origine collegate alla purificazione delle greggi (oves lustrantur) e coincidevano con i natali di Roma. Il 1° del mese (detto feminae kalendae cioè le calende delle donne) le Matronales (in onore di Iuno Lucina) davano inizio a una serie di celebrazioni che riprendevano subito dopo con i 'ludi Megalensia', in onore di Cibele, la Magna Mater, che si svolgevano dal 4 al 10 del mese. Era poi tutto un susseguirsi di ricorrenze. Le Fordicidia (15 aprile) durante le quali si sacrificavano vacche gravide (fordae) in onore di Tellus, dea della terra, per chiedere abbondanza agli animali da pascolo. Le Ceralia, in onore di Cerere, anch'essa antica divinità della terra associata a Tellus, patrona della fecondità agraria e protettrice dei defunti.
Non menzionate nel calendario, che cita Faria (cioè Io sedotta da Giove e da lui trasformata in giovenca) in combinazione con Serapide a cui il mese è consacrato, le feste Vinalia (22 aprile) durante le quali si assaggiava il vino nuovo e se ne faceva offerta a Giove, Robigalia (25 aprile) così dette dal dio ostile Robigo che nell'occasione veniva esortato a tenersi lontano dalle colture.
- In maggio si continuava con le Lemuria (nei giorni dispari 9, 11 e 13), che servivano a placare gli spiriti nefasti dei morti, le Agonalia (il 20, ripetute in gennaio e in dicembre) in onore di Giano Agonius, protettore dei lavori e degli affari, a fine mese le Ambarvalia, feste contadine che si concludevano con la cerimonia detta suovetaurilia, dai tre nomi di animali sacrificali caratteristici del mondo romano: il maiale, la pecora ed il toro. Il giorno 23 si svolgeva la cerimonia del Tubilustrium durante la quale venivano purificate le trombe usate nel culto. Le feste Floralia, di carattere licenzioso, che cadevano il giorno 28, sono ricordate nel calendario, accanto a Mercurio, col nome della divinità Flora, protettrice dei fiori e, per estensione, dei giardini e della primavera.
- In giugno si celebravano le Matralia (l'11), in onore della Mater Matuta, antica divinità italica del mattino, dell'aurora, secondo l'interpretazione di alcuni. In quel giorno le vergini e le donne univire (cioè sposate una sola volta) offrivano alla dea focacce cotte sul focolare in vasi di terra.
In occasione delle Vestalia, fese dedicate a Vesta che iniziavano il 7 e si concludevano il 15 del mese, alle donne era concesso di entrare, a piedi scalzi, nel tempio custodito dalle celebri Vestali. Scelte in giovanissima età (dai 6 ai 10 anni), esse dovevano servire come sacerdotesse per 30 anni, conservando la castità sotto pena di morte. Tra le altre cose a loro incombeva la preparazione della mola salsa (farina di farro mescolata con del sale) che serviva per immolare (cioè cospargere di mola) le vittime dei sacrifici. Il mese era dedicato alla dea Fortuna, di cui Fors è un epiteto costantemente applicato come in questo caso.
MENSIS
IULIUS
DIES XXXI
NONAE SEPTIMAN[AE]
DIES HOR[ARUM] XIIII ÷
NOX HOR[ARUM] XIIII S÷
SOL CANCRO
TUTELA
IOVIS
MESSES
HORDIAR[UM]
ET FABAR[UM]
APOLLINAR[IS]
NEPTUNAL[IA]
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MENSIS
AUGUSTUS
DIES XXXI
NON[AE] QUINT[ANAE]
DIES HOR[ARUM] XIII
NOX HOR[ARUM] XI
SOL LEONE
TUTELA CERER[IS]
PALUS PARAT[UR]
MESSES
FRUMENTAR[UM]
ITEM
TRITICAR[UM]
STUPULAE
INCENDUNT
SACRUM SPEI
SALUTI DEANAE
VOLCANALIA
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MENSIS
SEPTEMBER
DIES XXX
NON[AE] QUINT[ANAE]
DIES HOR[ARUM] XII
NOX HOR[ARUM] XII
AEQUINOCT[IUM]
VIII KAL[ENDAS] OCT[OBRIS]
SOL VIRGINE
TUTELA VOLCANI
DOLEA
PICANTUR
POMA LEGUNT
ARBORUM
OBLAQUIATIO
EPULUM
MINERVAE
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- Il calendario ricorda in Luglio i ludi Apollinaris che si celebravano il 13 (all'inizio della durata di 1 giorno, poi la durata si estese per 8 giorni, dal 6 al 13), così detti perché in onore di Apollo, mentre le Neptunalia erano feste in onore di Nettuno che cadevano il 23 del mese. Non sono invece citate le feste Poblifugia, in ricordo di una fuga, che non si sa bene riferita a quale avvenimento, e quindi al ritorno in Patria. Le Lucaria erano feste in onore dei boschi sacri celebrate il giorno 19.
- In Agosto le Volcanalia dedicate al dio Vulcano cadevano il giorno 23. Tale festa mirava a difendere dal fuoco la città e le messi mediante un sacrificio all'antica divinità agraria Ops Opifera.
Non citate le feste Consualia, in onore di Consus, antica divinità latina che proteggeva la vegetazione ed il raccolto, si celebravano il 21 del mese. Nella ricorrenza il sacerdote si univa alle Vestali nel sacrificio per la buona conservazione del grano. Era questa anche l'occasione per partecipare alle corse dei cavalli e dei muli (Ludi consuali). La moglie di Consus, Ops, era invece onorata qualche giorno dopo, il 25, con la celebrazione delle Opiconsiva, feste queste ripetute in dicembre con le Opalia (19/12). Da citare anche le Vinalia (rustica) celebrate il 19 e dedicate a Venere, dopo che già in aprile si erano svolte le Vinalia priora.
Portunus dio dei porti veniva celebrato il 17 del mese in occasione dei Portunalis. Nelle Volturnalia, il 27 del mese, era celebrato Volturnus, dio fluviale della Campania e padre della ninfa Giuturna. Infine, nelle calende di agosto (1° del mese), era venerata la dea Spes (Speranza), alla quale del resto era dedicato il mese in compagnia di Fortuna e Diana.
- Il 13 Settembre, in occasione dei ludi romani, è ricordato il banchetto sacro a Minerva che, insieme con Giove e Giunone, era la terza componente della Triade Capitolina. Dea della sapienza, dell'intelligenza, della riflessione, ma anche della guerra (in quanto condotta con la mente) e delle arti, a Minerva si attribuiva l'invenzione dell'uso dell'ulivo e degli strumenti per tessere e filare. Il banchetto sacro veniva ripetuto il 13 novembre in occasione dei ludi plebei
MENSIS
OCTOBER
DIES XXXI
NONAE SEPTIMAN[AE]
DIES HOR[ARUM] X S÷
NOX HOR[ARUM] XIII ÷
SOL LIBRA
TUTELA
MARTIS
VINDEMIAE
SACRUM
LIBERO
|
MENSIS
NOVEMBER
DIES XXX
NON[AE] QUINT[ANAE]
DIES HOR[ARUM] VIIII S
NOX HOR[ARUM] XIIII S
SOL SCORPIONE
TUTELA DEANAE
SEMENTES TRITICAR[UM]
ET HORDIAR[UM]
SCROBATIO
ARBORUM
IOVIS
EPULUM
HEURESIS
|
MENSIS
DECEMB[ER]
DIES XXXI
NON[AE] QUINT[ANAE]
DIES HOR[ARUM] VIIII
NOX HOR[ARUM] XV
SOL SAGITT[ARIO]
TUTEL[A] VESTAE
HIEMIS INITIU[M]
SIVE TROPAE
CHIMERIN
VINEAS STERC[UNT]
FABA SERENTES
MATERIAS
DEICIENTES
OLIVA LEGENT
ITEM VENANT[UR]
SATURNALIA
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- Ottobre ricorda Libero sacro, antica divinità italica della fecondazione e della piantagione, identificata più tardi con Bacco dio del vino per antonomasia. Nel mese cadevano numerose altre feste: nella cerimonia dei Meditrinali, l'11 del mese, si assaggiava il vino nuovo, le Augustalia il 12, così dette per ricordare il rientro a Roma di Augusto dal suo viaggio in Oriente (nella circostanza venne istituito il culto pubblico della Fortuna Redux), le Fontinalia il giorno dopo, celebravano la festa delle fonti e delle sorgenti. Armilustrium il 19, giornata questa dedicata alla consacrazione delle armi.
- In Novembre (giorno 13 del mese) è ricordato solo il banchetto sacro in onore a Giove e alla triade capitolina (già celebrato il 13 settembre), ma fin dall'età repubblicana si svolgevano, per la durata di 14 giorni, i ludi plebei di cui gli stessi Romani ignoravano l'origine.
- In Dicembre, durante le Saturnalia, era uso scambiarsi doni e partecipare a banchetti sontuosi. Durante le feste Larentalia, celebrate il 23 dicembre, i pontefici immolavano la vittima sulla sepoltura della mitica Acca Larentia. Protettrice dei campi, era questa la moglie del pastore Faustolo, madre dei fratelli Arvali, colei che nutrì Romolo e Remo. Al pretore spettava di fissare, nel periodo che intercorreva tra le Larentalia e le none (5 gennaio), il giorno in cui far celebrare le Compitalia, feste per onorare i Lari Compitali, ossia le divinità venerate nelle edicole che sorgevano agli incroci (compita) delle strade principali (sostituiti poi dai santi nella religione cristiana).
Nello stesso mese cadevano poi le Agonalia il 10 (già celebrate il 9 gennaio ed il 20 maggio) in onore di Giano Agonio, le Consualia il 15 del mese (già celebrate il 21 agosto) e le Opalia il 19 (anche queste già celebrate in agosto).
Ci si chiede, dopo tante celebrazioni, feste, ludi, quanto tempo rimaneva da dedicare ai lavori campestri che pure sono indicati a cadenze ben precise, ma si sa come la società romana fosse imperniata su un'organizzazione schiavistica di lavoro a basso costo.
Alle persone di più bassa condizione era consentito tuttavia di prendersi una rivincita nei confronti dei loro padroni, una volta all'anno, in dicembre, durante le feste Saturnalia che iniziavano il 17 del mese, allorché, come oggi a Natale, era uso scambiarsi doni e partecipare a banchetti sontuosi, i ruoli si invertivano. Erano i padroni a servire i loro schiavi a tavola in una coreografia di giochi e spettacoli. Come dire: 'semel in anno licet insanire'.