Aggiornamento del 1° aprile 2001
Nel 1851, in seguito alla soppressione del Confine Militare di Transilvania, i 4 reggimenti di fanteria confinaria arruolati in quel territorio, furono trasformati in altrettanti reggimenti di fanteria di linea con caratteristiche uniformologiche ungheresi. Tali unità andarono ad occupare, nella numerazione progressiva del Corpo, i posti lasciati liberi da quei reggimenti sciolti in epoca napoleonica e da allora non più ricostituiti. L'anno successivo il N. 63 assunse il nuovo numero 55, l'ultimo rimasto vacante, cosicché l'armata imperiale contò da quel momento 62 reggimenti di fanteria di linea numerati progressivamente da 1 a 62.
nuova unità | precedente unità | distinzioni | bottoni |
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Reggimento fanti N° 5 | Reggimento confinario N° 14 (primo di Szekl) | rosa | gialli |
Reggimento fanti N° 6 | Reggimento confinario N° 15 (secondo di Szekl) | rosa | bianchi |
Reggimento fanti N° 46 | Reggimento confinario N° 16 (primo rumeno) | verde pappagallo | gialli |
Reggimento fanti N° 50 | Reggimento confinario N° 17 (secondo rumeno) | verde pappagallo | bianchi |
Reggimento confinario N° 14 | Reggimento confinario N° 18 (banato illirico) | celeste | gialli |
Reggimento fanti N° 55 | Reggimento fanti N° 63 | bruno rossastro | gialli |
Questi saliranno a 80 con la riorganizzazione dell'esercito operata dopo la campagna militare del 1859.
Fino a tale anno, nove di questi reggimenti erano formati da sudditi italiani del Regno Lombardo-Veneto e cioè:
N° reggimento | sede distretto revisorato | province e quote assegnate |
---|---|---|
23 | Lodi Cremona | Lodi, Crema e Cremona complete, Pavia 7/10 |
38 | Brescia Mantova | Brescia 8/10, Mantova completa |
43 | Bergamo Sondrio | Bergamo e Sondrio complete, Brescia 2/10 |
44 | Milano Pavia | Milano 8/10, Pavia 3/10 |
55 | Monza Como | Como completa, Milano 2/10 |
16 | Padova Rovigo | Padova e Rovigo complete, Vicenza 3/10 |
16 | Treviso Venezia | Venezia e Treviso complete |
26 | Udine Belluno | Udine e Belluno complete |
45 | Verona Vicenza | Verona completa, Vicenza 7/10 |
Un altro reggimento di nazionalità in buona parte italiana, il 22° (Trieste), apparteneva al Litorale Illirico austriaco.
Inoltre il Lombardo-Veneto forniva il personale per formare: i battaglioni cacciatori da campo (Feldjäger-Bataillone) N° 6, 11, 18 (lombardi), 8 e 25 (veneti), i reggimenti ulani (unità di cavalleria armate di picca) N° 9, 11 (lombardi), 6 e 7 (veneti) ed il reggimento dragoni N° 8.
Contingenti lombardi e veneti erano altresì destinati a servire in tutte le altre unità combattenti e di servizio dell'armata imperiale: artiglieria da campagna (reggimenti N° 3, 6, 9 e 10), lanciarazzi (racchettieri) e artiglieria costiera, genio (battaglioni N° 1, 2, 6, 9, 10, 11), pionieri (battaglioni N° 2, 6) e una certa aliquota anche nel battaglione sanità. Lombardi erano anche i militari del deposito del treno militare N° 7, veneti quelli del deposito N° 6.
Sudditi del Regno formavano gli equipaggi della flottiglia dei laghi italiani e del Danubio, oltre naturalmente che della marina da guerra: alle province di Treviso e di Venezia (distretti di leva del reggimento di linea N° 16) spettava infatti alimentare il Corpo Marinai, mentre alle province di Padova e di Rovigo per intero e Vicenza in parte (distretti di leva del reggimento N° 13) e a quelle di Udine e di Belluno (reggimento N° 26) spettava inviare i contingenti annui alla fanteria ed all'artiglieria di Marina. Nel territorio del Regno era reclutata anche la gendarmeria locale (Gendarmerie).
Una modifica alla ripartizione territoriale del 1856 venne introdotta tre anni dopo. Già con la chiamata di leva dell'anno di guerra 1859 (seconda guerra di Risorgimento italiano), le reclute prima assegnate ai reggimenti ulani N° 7 (veneto) e 9 (lombardo), che divennero ambedue galiziani, furono avviate ai reggimenti dragoni N° 1 e 3.
Il Litorale Adriatico contribuiva, come si addice agli abitanti di una terra affacciata sul mare, ad alimentare la marina da guerra ed il corpo delle flottiglie, oltre a formare il 19° battaglione cacciatori, il reggimento corazzieri N° 5 e quello dragoni N° 4, l'artiglieria costiera, il 6° battaglione genio ecc.
Nel reggimento cacciatori Imperatore, reclutato tradizionalmente nelle regioni montane del Voralberg e del Tirolo, di cui faceva parte anche l'attuale Trentino, affluivano invece le reclute italiane che popolavano quella provincia.
Il 9 agosto 1852 venne pubblicata nella "Armeeverordnungsblatt" (Foglio delle ordinanze all'Armata) il nuovo assetto organizzativo che dovevano assumere le forze armate secondo schemi che, riflettendo il pensiero imperiale, dedicavano maggiori cure alle truppe e più attenzione ai bilanci di spesa sempre in costante sofferenza.
D'ora in poi ognuno dei 62 reggimenti della fanteria di linea doveva esssere costituito, sul piede di pace, da soli 4 battaglioni di campagna più il battaglione di deposito, sciogliendo così il battaglione autonomo di granatieri le cui 4 compagnie vennero smistate quali compagnie d'ala nei battaglioni fucilieri. Per fare posto ai granatieri venne congedata la prima compagnia fucilieri di ognuno dei 4 battaglioni di campagna, realizzando in tal modo una consistente riduzione degli organici.
I granatieri si videro privati, oltre che della loro importanza, anche dello storico berrettone di pelo d'orso con profondo scoramento per i più nostalgici, ma con maggiore sollievo per gli uomini. Tale specialità rimase pur sempre una formazione d'élite dove, a prescindere ormai dall'altezza, solo i più abili del reggimento potevano accedere, escludendo nei suoi ranghi le nuove reclute. Ricevuto così il medesimo sciaccò della comune fanteria, essi si distinguevano dai fucilieri dalle granate d'ottone applicate sulle bandoliere incrociatesi sul petto e sulla giberna, nonché dalla sciabola riservata ai sottufficiali. Rimase anche il privilegio di far suonare per essi la "Grenadiermarsch" o "marcia dei granatieri"
In caso di mobilitazione le 4 compagnie di granatieri si staccavano dai battaglioni fucilieri e si costituivano in un nuovo battaglione operante nell'ambito del reggimento, sottostando così in maniera diretta al comandante di reggimento. Ciò avveniva solo dietro apposito ordine dell'imperatore che ne nominava il comandante. In caso di bisogno, l'imperatore poteva ordinare la formazione anche di un secondo battaglione granatieri. Le compagnie vacanti venivano ricostituite ex novo grazie ai richiamati che affluivano nella sede del distretto di reclutamento da dove, una volta vestiti, equipaggiati ed armati, erano avviati al reggimento.
Sul piede di guerra il reggimento era formato da 4 battaglioni operativi assegnati alle brigate (uno di granatieri su 4 compagnie e tre di campagna, composto da fucilieri, ognuno su 6 compagnie), più il 4° battaglione di campagna (anch'esso su 6 compagnie), quest'ultimo destinato di norma di presidio nelle guarnigioni. Nella sede del distretto di reclutamento (chiamato dal 1857 "Ergänzungsbezirk"), era operante il battaglione deposito, su 4 compagnie, che aveva il compito di avviare ai reparti gli uomini chiamati alle armi. Compreso quest'ultimo battaglione la forza nominale totale delle 32 compagnie che componevano un reggimento di fanteria di linea, ascendeva così a 6.886 uomini, compreso lo stato maggiore di reggimento, a cui faceva parte la banda musicale che sempre seguiva il reggimento in campagna. Il carreggio, affidato (a livello di brigata) ad un apposito sottufficiale denominato "Wagenmeister", era composto da 32 carri e 76 cavalli, inclusi la fucina da campo ed il carro ambulanza (gli animali da soma ed i rispettivi addetti erano calcolati a parte).
Il reggimento era a sua volta suddiviso in battaglioni comandati dal tenente colonnello (che era anche vice-comandante di reggimento) e dai maggiori; in guerra i primi tre battaglioni di fucilieri contavano ognuno 1.342 uomini (16 ufficiali e 1.326 truppa ripartiti su 6 compagnie) ed ogni compagnia disponeva al completo (se fornita di carro bagagli) di un organico di 221 uomini come dettagliato nel seguente specchietto:
1 | capitano di 1ª o di 2ª classe, | 4 ufficiali |
1 | primo tenente, | |
1 | tenente di 1ª classe, | |
1 | tenente di 2ª classe, | |
2 | sergenti maggiori o "Feldwebel", | 206 uomini di truppa con arma da fuoco |
4 | sergenti capiplotone o "Zugsführer" (istituiti nel 1857 al posto dei caporali anziani), | |
8 | caporali, | |
12 | vice (sotto) caporali o "Gefreite", | |
180 | soldati semplici, | |
2 | tamburini, | 11 uomini di truppa senza arma da fuoco |
2 | trombettieri (dal 1851), | |
2 | zappatori, | |
1 | soldato conducente del carro bagagli, | |
4 | attendenti detti "camerieri privati" (Privatdiener). |
Assolutamente identica la composizione dei battaglioni nei reggimenti confinari, mentre il battaglione di Titel contava 6 uomini in più nel suo stato maggiore (totale dunque 1.348 uomini).
Nella fanteria di linea il 4° battaglione, entrando nel suo organico l'ufficiale contabile, aumentava di due unità le rispettive voci in quanto tra la truppa andava conteggiato un attendente in più.
Nel battaglione granatieri la composizione di ciascuna delle sue 4 compagnie era come nei fucilieri (884 granatieri in tutto compresi gli ufficiali), ma differiva la composizione del suo stato maggiore il cui totale era uguale agli altri battaglioni (4° a parte), pur avendo due compagnie in meno: in tutto dunque 900 uomini (16+884).
Nell'armata imperiale le compagnie di fucilieri, oltre ad essere numerate progressivamente da 1 a 24, erano suddivise in "divisioni" numerate da 1 a 12, in modo da essere più facilmente identificate e rese disponibili secondo la necessità del momento (un tempo le compagnie prendevano il nome dal loro comandante, ma ciò generava confusione quando costui non era presente o era messo fuori combattimento). Con lo stesso criterio erano ripartite le compagnie di granatieri ma con numerazione propria: da 1 a 4, 1ª e 2ª divisione. A comandare, a cavallo, la divisioni era il capitano più anziano che in tal caso assumeva il titolo di comandante di divisione.
In Italia, dove la natura del terreno era poco propizia al dispiego di grandi masse di fanteria, per non parlare di cavalleria, più che il battaglione, trovava più facile impiego la divisione di due compagnie, comandata, come detto a cavallo, dal capitano più anziano che perciò era tenuto a munirsi di cavalcatura propria.
In tempo di querra ogni reggimento, a mano a mano che affluivano le classi di leva chiamate alle armi, formava anche i quinti battaglioni di fucilieri che, riuniti tra di loro con lo stesso organico istituzionale degli altri battaglioni di campagna, andavano a comporre delle brigate di nuova formazione.
Con la sovrana patente del 31 luglio 1852 veniva abolito l'istituto della 'Landwehr' e istituito quello della riserva per tutti i territori della corona ad esclusione dei Confini Militari. Ogni soldato, compiuti gli 8 anni del periodo di ferma normale, era obbligato a servire per altri due in caso di guerra o se richiamato per particolari eventi.
Per gli scopi del reclutamento, la monarchia era divisa in 64 distretti principali e 8 ausiliari esclusi sempre i Confini Militari sottoposti questi ad una legge speciale (sovrana risoluzione dell'8 dicembre 1856).
Il 1° novembre 1858 entrò in vigore una nuova legge sul 'Completamento dell'Armata' che stabiliva le modalità di reclutamento mediante:
Il servizio durava 8 anni sotto le armi seguito da due anni nella riserva. Era consentito farsi sostituire da altra persona non soggetta agli obblighi di leva, oppure versare all'erario una somma, fissata annualmente, detta 'tassa di supplenza militare', con la quale ci si affrancava definitivamente da ogni obbligo.
Numerose le categorie che ne erano completamente esonerate (clero, funzionri, laureati, insegnanti, studenti universitari, possidenti, figli unici di genitori privi di sostentamento ecc.)
Per reintegrare i congedati che avevano completato la ferma, era fissato in 80/85.000 reclute il contingente chiamato ogni anno. Requisiti essenziali per entrare nell'armata erano: possedere la cittadinanza austriaca e avere una altezza non inferiore a 1 metro e 54 cm.