Opera di: Pedrone (particolare)
Zappatore della brigata Savoia 1844
In aggiunta al classico schema raffigurativo di stile militare che vuole rappresentare gli ufficiali in primo piano, l'artista ha voluto far comparire una figura emblematica dei Corpi di fanteria: lo zappatore, definito nei regolamenti piemontesi di allora "falegname". Scelto tra i militari più robusti e fisicamente più appariscenti dell'esercito, per antica tradizione aveva l'obbligo di portare la barba lunga come attributo della sua specialità, disposizione questa confermata (di colore nero) una prima volta nel 1834 e successivamente anche dalle normative del 4 gennaio 1854: "(E') volere di S.M. che i falegnami continuino ad avere lunga la barba, quale speciale ornamento distintivo".
Questi uomini che precedevano le truppe in marcia, e perciò definiti "teste di reggimento" o "teste di colonna", avevano il compito di rimuovere eventuali ostacoli, abbattere barricate, insomma spianare la strada ai compagni che seguivano. In combattimento intervenivano con la propria ascia per sfondare porte e portoni sbarrati attraverso cui fare irruzione. Dietro ai falegnami marciava la musica con in testa il tamburo maggiore cui spettava, per via dell'imponente statura che sempre lo caratterizzava, trovare dei guadi praticabili alle truppe, scandagliando il fondo dei corsi d'acqua con la mazza di cui era provvisto.
Nel particolare della tavola di Pedrone è visibile la pistola di cui era armato il "falegname", da portare appesa alla bandoliera mediante un apposito "occhiello" applicato secondo il dispaccio del 16 giugno 1841 (Modificazioni da operarsi nelle pistole dei falegnami dei corpi di fanteria, mediante l'aggiunta d'un occhiello").
Gli oggetti individuali di pertinenza del "falegname" furono oggetto della circolare del 12 dicembre 1845 che modificava le istruzioni del 1832. L'elenco riguarda "oggetti di bufetteria" e "strumenti".
Oggetti di bufetteria | |
Grembiale | con scarselle e piccola correggia a due fibbie, di pelle di montone scamosciata, lungo tre dita sotto il ginocchio, imbianchito e agli angoli inferiori arrotondato. |
Cinturino | di bufalo annerito da piazzarsi sopra il grembiale adornato sul davanti di una placca d'ottone portante in mezzo la croce bianca di Savoia, a sinistra la borsa per ricevere la sciabola o la sega e la trivella, a destra la custodia del pistolone. |
Strumenti | |
Una scure | con manico, del peso in tutto di libbre otto, abbellita con ornamenti di ottone alle due estremità del manico e del taglio. |
Un pistolone | dett'arma sarà mediante una bretella appesa alla spalla destra ed il suo calcio s'introdurrà in una custodia attaccata come sovra si è detto sul lato destro del cinturino. La spallina di cui fanno uso i falegnami è sufficiente per dare una posizione fissa alla bretella che sopporta il pistolone e, a ottenere uguali risultati nella tenuta giornaliera, si supplirà al difetto della spallina coll'adattamento di una contro-spallina doppia. |
Una sciabola a sega | pei sergenti e caporali falegnami, avente il manico provvisto di due branche onde poterlo afferrare colle due mani; ed un manico separato per potere all'evenienza servirsi di detta sega. In quanto poi ai semplici falegnami, saranno questi muniti di sciabola o daga simile a quella che trovasi attualmente in servizio presso ciscun corpo. |
Un succhio o trivella | avente il fodero con un uncino forato, con piccola bretella e fibbia, per fissare detto fodero alla borsa del cinturino in vece della baionetta. |
Nello stabilire che fece la M.S. quali gli strumenti di cui dovranno essere muniti i falegnami dei reggimenti di fanteria avendo eziandio preso a stabilire il modo di cui tali strumenti vogliono essere distribuiti agli individui anzidetti, si fece quindi a determinare:
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Dunque, abolita la pistola mod. 1814, i falegnami di fanteria avevano come arma da fuoco solamente il pistolone a partire dal 1845.