Esercito del Regno di Sardegna poi Esercito Italiano

Uniformi

Fanteria

Archivio Italia

Opere di: Pedrone, Gonin

Periodo 1843

Brigata Savoia - Brigata Guardie

Non erano passati che tre anni dalle ultime modifiche alle uniformi dell'esercito che il re Carlo Alberto intervenne di nuovo attuando una riforma radicale che mutò completamente l'aspetto del soldato di fanteria dell'Armata sarda. Scomparso ogni ricordo del periodo napoleonico, si entrò così in quell'epopea risorgimentale tramandata dall'iconografia dell'epoca.

Il documento ufficiale che introduce le variazioni alla tenuta porta la data del 25 febbraio 1843, con "... riguardo ai fucili a percussione, ai schakots secondo il nuovo modello, alle tuniche invece di vestiti, alla abolizione dei pantaloni da estate e delle giubbe di fatica, alle mantelline per uffiziali, agli zaini ed alle spade, sciabole e cinturini ...".

Il modello di sciaccò del 1843, seguendo perentoriamente la moda corrente negli altri eserciti europei, stravolse il disegno del modello introdotto dieci anni prima. Di forma tronco conica, più largo alla base e più stretto verso l'alto, era realizzato in feltro nero con rinforzi interni di ferro che naturalmente ne accrescevano il peso. Visiera orizzontale, coccarda (o "fiocco" come era definito allora) di pelle azzurra, guarniture di ottone consistenti in un trofeo frontale, catenella intrecciata sostenuta da mascheroni a testa di leone, sottogola in pelle nera come il coprinuca, che poteva essere rovesciato in caso di pioggia; nappina di lana di forma elittica e di colore differente a seconda delle compagnie e del numero di reggimento, se il primo o il secondo della brigata. Le compagnie fucilieri ebbero uno scudetto con numero di reggimento sormontato dalla corona reale, i granatieri ed i cacciatori conservarono invece il rispettivo attributo caratteristico: granata e corno da caccia. Lo sciaccò degli ufficiali era simile a quello della truppa ma con guarniture in metallo dorato, nappina e galloni d'argento.

Abolito l'abito a falde posteriori, venne introdotta la tunica di colore "turchino" scuro, con falde intere che arrivavano ad 11 cm dal ginocchio e a due petti per tutti, con due file di 9 bottoni ciascuna, eccetto i musicanti ed il tamburo maggiore che l'ebbero ad un petto. I colori distintivi delle brigate rimasero quelli del 1838 ma gli "spallini" (detti "inglesi") divennero anche per i fucilieri dello stesso colore della tunica, però con le controspalline filettate del colore del Corpo o della specialità. Le compagnie scelte mantennero il colore specifico degli spallini, o rosso o verde. Particolare curioso, le circolari ministeriali di allora raccomandavano di far imbottire le tuniche dei soldati fisicamente meno dotati.

I pantaloni di panno "bigio marengo" erano stati aboliti con le disposizioni del 31 maggio 1834. Al loro posto vennero introdotti per ufficiali, sottufficiali e soldati di tutti i Corpi e Armi i pantaloni di panno "turchino" scuro che conservarono la filettatura colorata e nel nuovo modello ebbero l'abbottonatura sul davanti.

Di modello nuovo anche il cappotto, di colore "bigio", anch'esso a due petti come la tunica, stretto alla vita da un laccio interno, lungo fin sotto al ginocchio, che si indossava sopra la tunica. Colletto diritto "turchino" scuro con mostrine a tre punte di colore del Corpo. Gli ufficiali superiori portavano un pastrano e quelli inferiori una mantellina, ambedue "bigi".

Sparirono le tradizionali bufetterie bianche incrociantesi sul petto, sostituite da una cintura (detta tradizionalmente cinturino) di cuoio nero da cingere alla vita, che reggeva una giberna con fodero per la baionetta e, ove prescritta, la daga. Soppresse in un primo tempo le dragone per la truppa ("cravatte da sciabola" come erano definite all'epoca), eccetto che per furieri maggiori, furieri e tamburini maggiori, ma passati solo sei giorni dopo tale decisione, esse vennero nuovamente ripristinate (dispaccio n. 3629 del 12 maggio 1843) per tutta la truppa!

zaino

Modo corretto di riporre nello zaino gli oggetti personali secondo il "Regolamento di disciplina per la fanteria" del 1840. Come si vede dalle "granate" di filo bianco cucite sul panno di colore del colletto dell'abito, posto sui coperchietti laterali di legno, del fodero del cappotto e sul berretto da fatica, lo zaino appartiene a un soldato del reggimento Granatieri Guardie.

Lo zaino descritto nel 1834 era in pelle di vitello di pelo naturale, di due diverse altezze (33 e 26,5 cm) secondo la statura del soldato. La base era costituita da un rettangolo che misurava 10 x 35 cm. Sul fondo erano applicate due ghiande di legno per fissare le cinghie di trasporto.

Il modello di zaino introdotto prima della campagna del 1848 era ricoperto di pelle nera con tutte le cinghie ugualmente nere. Di questo colore anche le cinghie del fucile ed in genere tutte le dotazioni individuali di cuoio della truppa. Continueranno ad essere di cuoio bianco solo i grembiuli dei falegnami, dei tamburini, i portacasse, porta-asce e porta-pistole. Solo i due reggimenti della brigata Guardie continueranno a fare uso delle bufetterie bianche (cinghie del fucile e degli zaini ecc.).

Le gavette di latta mod. 1835 avevano sostituito quelle di ferro e differivano a seconda dei Corpi. Quella per la fanteria e gli zappatori avevano forma semicircolare con coperchio mobile e fondo a lamina rivoltata e accuratamente saldata in modo da "reggere" il fuoco come precisato nelle disposizioni dell'11 agosto 1835.

Ufficiali

Anche per gli ufficiali cinturino di cuoio verniciato nero per la spada da cingere sul fianco sinistro, con mascheroni e fibbia a placca recante il monogramma reale, completo di pendagli e gancio in ferro per portare l'arma sollevata da terra. Ornamenti metallici in similoro. La spada rimaneva del modello 1833 ma con il fodero e le fascette ugualmente in similoro. E' dimostrato che prima di allora la spada non veniva sempre portata secondo le prescrizioni del 1833 e che già si faceva uso di un cinturino intorno alla vita. Infatti nella circolare del 14 dicembre 1842 si rammentava che la spada doveva essere portata a norma del regolamento del 1833 senza variazione alcuna, precisando che essa fosse "pendente da una borsa di corame nero inverniciato; attaccata la quale ad una bandoliera da portarsi ad armacollo sotto il vestito od il cappotto, in modo che la sola borsa spunti sul fianco fuori del vestiro o fuori della saccoccia del cappotto: né mai venga cinta ai fianchi per via di alcun cinturino, comunque foggiato." Ma i tempi cambiavano e la moda e l'uso pratico, avevano più forza persuasiva di qualsiasi tradizione.

Il modo di cincere la sciarpa intorno alla vita è descritto al "Capo nono" del regolamento del 1833 in cui si precisa che: "Gli Uffiziali del Real Corpo di Stato Maggiore Generale, come ancora gli Aiutanti di campo e gli Uffiziali applicati alle Divisioni, porteranno sempre la sciarpa ad armacollo da destra a sinistra, co' fiocchi pendenti (sul lato sinistro)."

Fanteria 1848

Zappatori di fanteria